Per chi viaggia e nel proprio personale bagaglio ha un’intolleranza al glutine la libertà di muoversi e visitare nuovi luoghi assaggiando nuove specialità dolci e salate è sempre condizionata dalla massima attenzione che i ristoratori e chi produce gli alimenti da consumare deve avere nella scelta degli ingredienti e nella loro preparazione.
Per le persone con diagnosi di celiachia si tratta di una questione ancora più delicata, perché i rischi di assunzione nascosta di glutine a causa di comportamenti errati o di possibili contaminazioni è sempre dietro l’angolo. E questo rischio aumenta nella previsione di dover consumare pasti, spuntini e merende sempre fuori casa.
Per fortuna la sensibilità verso le problematiche di una dieta senza glutine sta crescendo sempre di più, e molta di quest’opera di sensibilizzazione e di informazione va riconosciuta all’Associazione Italiana Celiachia, nata nel lontano 1979, quando di questa malattia si conosceva ancora pochissimo.
In tutti questi anni il lavoro dell’AIC ha aiutato tante persone celiache a capire e a orientarsi, e a farli sentire meno soli. Anche in vacanza.
Sì, perché se per un celiaco oggi non è difficile, nella zona comfort della propria abitazione, pianificare e diversificare la propria alimentazione, quando si esce di casa mangiare può essere ancora problematico e trasformarsi in una gara ad ostacoli.
Con tante attività e servizi dedicati, AIC offre a chi soffre di celiachia strumenti molto concreti per vivere in sicurezza e serenità la propria vita fuori dalle mura domestiche. Uno su tutti è la Guida ai locali aderenti al programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine, un’iniziativa riservata ai soci AIC che raccoglie migliaia di indirizzi in tutta Italia tra strutture ricettive e di ristorazione, ma anche esercizi commerciali come gelaterie e laboratori artigianali dove poter consumare il proprio pasto e il proprio break in totale relax.
Dietro all’operato e agli infiniti meriti di questa Associazione, c’è un piccolo dettaglio che, come liguri, ci rende particolarmente orgogliosi, perché tutta la straordinaria avventura di questa realtà che in 45 anni di attività ha contribuito a creare un panorama di tutele per le persone celiache è partita proprio dalla nostra regione!
Ma perché mangiare senza glutine? E cos’è esattamente il Glutine?
Partiamo dall’indiziato numero uno di questa “indagine”, ovvero il glutine. Tutti ne parlano e sanno più o meno dove trovarlo, ma quanti possono dire di conoscerlo davvero?
Il glutine è un complesso proteico presente nella maggior parte dei cereali che consumiamo abitualmente, primo tra tutti il frumento (il grano), ma anche farro, orzo, segale, kamut e loro derivati. è formato dall’unione di due tipi di proteine insolubili, la glutenina e la prolamina, che nel frumento prende il nome di gliadina, e sembra essere proprio quest’ultima la principale responsabile dell’effetto tossico nei soggetti celiaci.
Il ruolo del glutine è fondamentale nella panificazione, ed è mescolando le farine con acqua che glutenine e gliadine danno origine al glutine, creando quel reticolo elastico che determina la lievitazione, la tanto famigerata maglia glutinica.
Oggi mangiare senza glutine o ridurne il consumo sembra quasi essere diventata una moda. Molti credono anche che una dieta senza glutine possa far dimagrire. E sempre di più sono le persone che scelgono di mangiare senza glutine, di mangiarne meno, di mangiarne meglio.
Per chi soffre di celiachia questa non è una scelta, perché nel loro caso il consumo di cereali contenenti glutine o l’assunzione accidentale di glutine presente in altri alimenti scatena una reazione del sistema immunitario che si manifesta con sintomi e disturbi spesso dolorosi e invalidanti.
Intolleranza al Glutine o Celiachia? C’è una bella differenza!
Le intolleranze non sono mai una bella cosa. Quella al glutine può manifestarsi con sgradevoli problemi gastrointestinali, senza però provocare sintomi permanenti all’intestino tenue. In questi casi basta un po’ d’attenzione, e spesso è sufficiente contenere o eliminare del tutto il consumo di alimenti ricchi di glutine per risparmiarsi quegli spiacevoli effetti collaterali come gonfiore e dolori addominali.
Nel caso della malattia celiaca o celiachia parliamo invece di un’infiammazione cronica dell’intestino che si scatena con l’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Questa patologia è caratterizzata da un quadro clinico piuttosto variabile, ma l’esclusione totale di glutine dalla dieta, da eseguire con estremo rigore per tutta la vita, è la sola terapia possibile per le persone in questa condizione, l’unica che possa evitare il rischio di complicanze ancora più gravi nel tempo.
Allora cosa mangio senza glutine?
Cominciamo dai cereali, che sono i principali veicoli di glutine e quindi i primi a cui dare massima attenzione.
I cereali e pseudo cereali permessi in una dieta senza glutine sono riso, mais, grano saraceno, miglio, amaranto, quinoa, sorgo, teff e avena.
Per chi soffre di celiachia e non di una “semplice” intolleranza va ovviamente evitato ogni rischio di contaminazione, cosa piuttosto comune per gli alimenti che subiscono processi di lavorazione industriale.
In questo caso va sempre verificata la presenza in etichetta della dicitura “senza glutine”, o ancora meglio quella del marchio Spiga Barrata, il simbolo creato da AIC per guidare le persone celiache nella scelta di prodotti alimentari confezionati sicuri e idonei alle specifiche esigenze di un’alimentazione senza glutine, e garantito dalle verifiche di sicurezza svolte dall’Associazione.
Tra le tante iniziative a supporto delle persone celiache, AIC propone una guida continuamente aggiornata che classifica le diverse tipologie di alimenti in riferimento al rischio di contenere glutine: L’ABC della dieta del celiaco. Questo prezioso supporto offre una panoramica piuttosto completa sull’alimentazione “buona o cattiva”, mettendo in guardia dal rischio di glutine nascosto presente ad esempio in tanti additivi utilizzati nell’industria alimentare, e ponendo l’attenzione non solo sull’idoneità dei singoli ingredienti, ma anche sulla necessità di verificare tutto il processo produttivo per eliminare il rischio di possibili contaminazioni accidentali.
Ma se ho voglia di dolce? Come mi regolo?
Un gelato da passeggio in riva al mare? Non sempre è possibile trovarlo.
Ecco allora alcuni piccoli suggerimenti per una dolce vacanza senza glutine. Da pianificare escludendo tutte quelle preparazioni come torte e biscotti che utilizzano farine off limits.
I coni da gelato? Esistono ovviamente anche quelli senza glutine, ma per mettersi al riparo da qualsiasi rischio meglio frequentare gelaterie davvero a prova di celiaco, preferendo quelle che mostrano in bella evidenza il marchio AIC e che garantisco quindi quell’attenzione e sensibilità necessaria a evitare ogni rischio di contaminazione accidentale.
Chi non vuole rinunciare al piacere di una sosta golosa può però rivolgere la propria attenzione a quei prodotti tradizionalmente senza glutine, realizzati con farine alternative come quelle sopra citate, o con farine di castagne e di mandorle. E qui noi de La Sassellese giochiamo sicuramente in casa, perché è esattamente con le mandorle che prepariamo il nostro prodotto d’eccellenza, quell’Amaretto di Sassello autentico vanto del nostro territorio, che tra le sue infinite virtù ha anche quella di essere naturalmente gluten free. Per tenere compagnia ad amaretti e amarettini morbidi presenti da sempre nel nostro catalogo e rispettosi dell’antica ricetta della tradizione abbiamo di recente introdotto anche una variante senza zuccheri aggiunti, creando piccoli capolavori di bontà che realizzano l’equilibrio perfetto tra sapore e benessere, così soffici e leggeri che li abbiamo chiamati Nuvoletti.
Se stai ancora preparando la valigia e ti rimane un po’ di spazio libero, oppure stai semplicemente pensando a cosa mettere nello zaino per la tua gita fuori porta, la soluzione perfetta per una pausa golosa senza glutine la trovi tra le nostre irresistibili specialità di Sassello.
Certo, non sarà un consiglio del tutto disinteressato, ma è difficile trovarne di più buoni!
