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Intervista a Stefano Tirasso, illustratore

stefano tirasso illustratore comunicazione sassellese foto Ugo Galassi

Abbiamo incontrato Stefano Tirasso, l’illustratore che ci ha aiutato a realizzare la nuova comunicazione 2015/2016 per Sassellese insieme all’agenzia Curiositas. Approfittiamo dell’occasione per porgergli alcune domande, ritagliando un po’ di spazio tra i suoi impegni.

Ciao Stefano, e così tu sei l’illustratore che ha realizzato e realizza i simpaticissimi personaggi della Sassellese nella campagna comunicazione 2015/16! Sei molto giovane, ma vedo che hai già un curriculum di tutto rispetto. Ti piace definirti illustratore, disegnatore, artista, cantastorie moderno o altro?
Ciao! Per fortuna non devo chiamarmi da solo e cedo volentieri agli altri questo compito; in ogni caso la definizione che mi piace di più è semplicemente “autore”, forse.

Quando disegni racconti sempre una storia, inquadri un momento? C’è qualcosa di autobiografico nei tuoi personaggi dai tratti molto caratteristici?
Cerco di raccontare qualcosa in ogni disegno, anche perchè l’illustrazione ed il fumetto sono per definizione una “comunicazione per immagini”. L’autobiografismo è una componente che a volte metto di proposito per raccontare esperienze vissute, mentre altre volte capita che, nonostante non voglia inserirlo, qualche elemento autobiografico salti fuori per forza, ed è sempre buffo perchè magari non me ne rendo nemmeno conto.

Preferisci l’illustrazione studiata, magari ritoccata tramite l’ausilio del computer, oppure il live painting? Durante queste ultime ti capita di improvvisare o parti con un’idea già ben chiara in mente? Per chi non è addetto ai lavori, ci puoi raccontare cos’è il live painting e come ti ha coinvolto?
Sono sicuramente due cose diverse: il live painting è una sorta di performance di disegno dal vivo, che può avvenire attraverso diversi medium, come un disegno in diretta proiettato tramite il computer oppure dipinto fisicamente su un pannello visibile da tutti. Diciamo che nell’illustrazione “ragionata” non conta il procedimento ma il risultato finale del disegno, mentre nel live painting conta molto di più il processo di creazione, e il disegno finito è solo la conseguenza dello “spettacolo” che c’è stato prima. Proprio per sottolineare l’importanza del processo creativo, alla fine di diversi spettacoli di live painting ho distrutto i disegni, strappandoli o coprendoli di nero.

Come è stata l’esperienza di illustrare in diretta nazionale un tema a La Domenica Sportiva? L’emozione ti ha guidato o ti ha messo più in difficoltà?
Quella della DS è stata un’esperienza strana ma bella: nonostante io sia un amante del calcio, non avrei mai pensato di dipingere in diretta in una trasmissione calcistica! Ci sono state un po’ di paranoie iniziali, ma appena ho iniziato a disegnare sono riuscito a trovare la giusta tranquillità, come se non ci fosse nessuno a guardarmi, ed è andato tutto bene (credo).

Vedo che tieni molto alla tua agendina Moleskine: cosa rappresenta per te?
Sono un feticista delle agendine, per me è importantissimo averla sempre a portata di mano e disegnare quello che mi circonda, che siano luoghi o persone. E’ un po’ il mio modo di connettermi con la realtà e vederla con leggerezza e ironia!

autoritratto stefano tirasso

Citami un artista moderno e uno del passato, non necessariamente a cui ti ispiri, con cui vorresti andare a cena.
Quello moderno non lo dico per scaramanzia, non si sa mai che possa capitare l’occasione!
In compenso ne dico due del passato: Winsor McCay, rivoluzionario creatore di “Little Nemo in Slumberland” (uno dei fumetti più belli di tutti i tempi), e Katsushika Hokusai, solo per il piacere che avrei nel farmi narrare la sua incredibile vita.

Grazie per la tua disponibilità, a presto, in attesa della tua prossima illustrazione, che dovrà farci sorridere e contemporaneamente venire l’acquolina in bocca 🙂
Grazie a voi, a presto e buon appetito!

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