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Le invenzioni gustose nate per caso e il segreto dei nostri Sassellesi

Stampo Biscotti Sassellesi

La storia ci insegna che a volte, così per caso, da degli imprevisti, possono nascere delle ottime scoperte.
Non tutti sanno che alcune bontà che conosciamo bene, sono nate proprio in questo modo.
Non ci credete? Ecco alcune delle scoperte più divertenti:

Il Gorgonzola: nell’879 d.C, un giovane casaro, per la fretta di correre dall’amata, si dimenticò la cagliata fresca appesa. Il giorno dopo, per non buttare via tutto, aggiunse dell’altra cagliata fresca per rimediare. Trascorsa la stagionatura, quel formaggio dall’aspetto strano, rivelò un sapore straordinario. 

Il panettone: nel 1485, il cuoco degli Sforza bruciò il dessert di Ludovico Il Moro, proprio la vigilia di Natale. Un garzone di nome Toni si inventò di sana pianta un dolce con gli ingredienti disponibili: farina, zucchero, uova, uvetta e canditi. Il risultato fu gradito talmente tanto da prendere il nome proprio dal creatore: pan de Toni e da qui panettone. 

Il risotto allo zafferano: verso la fine del cinquecento, lo zafferano era ancora una spezia usata da alcuni maestri vetrai del Duomo di Milano, per rendere più brillanti i colori delle loro vetrate. Nel 1574, in occasione del matrimonio della figlia di uno di questi maestri, fu servito un risotto arricchito da questa spezia, quasi per scherzo. Il sapore era ottimo e il colore, simile a quello dell’oro, evocava prosperità e ricchezza. 

La Coca Cola: nel 1886 il farmacista John Pemberton aggiunse acqua gassata ad un suo rimedio per il mal di testa e si accorse che la sua medicina era diventata un’ottima bibita.

Il ghiacciolo: nel 1905 il giovane Frank Epperson lasciò nella veranda di casa sua, un bicchiere con una bevanda gassata e un bastoncino che usava per mescolarla. Di notte le temperature scesero sotto lo zero e il liquido si ghiacciò. Liberando il ghiaccio dal bicchiere, si accorse che il bastoncino reggeva una golosità che nel 1924 riuscì a brevettare.

Ma veniamo ai nostri Sassellesi: l’origine di questi pasticcini si fonde con il territorio nel quale sono nati, ovvero Sassello, paese dell’area appenninica dell’entroterra ligure che fin dalla metà dell’800 ha cominciato ad affermare la propria vocazione dolciaria.
E’ proprio da questa vocazione e il particolare legame che c’è sempre stato tra gli abitanti e il loro territorio, che sono nati i Sassellesi. Furono messi in produzione da “La Sassellese”, già poco dopo la sua fondazione, agli inizi degli anni sessanta.

Creati con lo stesso impasto dei baci, ricoperti da un ricco strato di cioccolato fondente, presentavano la caratteristica forma ad ’S’, che rievocava il paese di origine di questa specialità, il Sassello. Fin qui, nulla di strano, ma allora qual’è il piccolo segreto dei Sassellesi?
Ecco la curiosità: già dalla prima produzione, lo stampo originale fu realizzato erroneamente al contrario, ovvero il pasticcino finito si presentava come una “S” speculare. Ancora oggi, per mantenere immutata l’origine e la forma dei Sassellesi, vengono utilizzati stampi realizzati al contrario.

Con il restyling realizzato nel 2021, i Sassellesi tornano da protagonisti. La nuova veste grafica, fresca e sicuramente attuale, sottolinea l’aspetto goloso: un cuore di nocciola, tuffato nel cioccolato fondente. Un gusto davvero ricco. Tra gli ingredienti, accuratamente selezionati e di origine italiana, ricordiamo la Nocciola Piemonte IGP con un profumo ed una fragranza inconfondibili, la farina e il burro che risulta senz’altro l’ingrediente più caratterizzante.

Un altro valore aggiunto è la certificazione “Rainforest Alliance” del cioccolato utilizzato, con cui si attesta un approccio produttivo a favore dell’agricoltura sostenibile.

Vi invitiamo a scoprire “I Sassellesi”, il loro divertente segreto e il loro irresistibile gusto.

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