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L’albero di alloro e la tradizione del Natale Ligure

albero natale alloro genovese

Cari amici del Paese delle Dolcezze, il Natale è ormai alle porte e qui al Sassello si respira un‘aria davvero particolare per questo evento tanto atteso e sentito dalla nostra comunità. Come ogni anno, mi piace sedermi intorno al camino e ricordare insieme ai miei nipotini gli usi e i costumi della tradizione del Natale ligure di quand’ero bambino.
Quest’anno vi racconterò di quando in famiglia preparavamo l’albero di Natale secondo l’antica tradizione Ligure: a quei tempi ci si doveva accontentare di un grande ramo di alloro che, posto in un vaso, ci divertivamo ad adornare con decorazioni di vario tipo.

L’alloro, tipica pianta natalizia genovese, rappresenta ancora oggi un simbolo beneaugurante e a quel tempo veniva utilizzato in diverse occasioni durante le festività: ad esempio, il giorno della vigilia lo si utilizzava per addobbare la casa con decorazioni fatte con bacche di ginepro, rametti di ulivo, maccheroni, noci e nocciole.

Il giorno di Natale, il pandolce veniva poi decorato con un ramoscello d’alloro, in genovese chiamato «u çimello»: ricordo bene che il componente della famiglia più giovane toglieva il rametto e tagliava il pandolce, mentre il più anziano serviva le porzioni a tutti non dimenticando di metterne da parte una fetta per i poveri.

E ancora: sul piano del focolare ardeva il ceppo d’olivo o d’alloro, che bruciava lentamente fino a Capodanno, simbolo del vecchio anno che stava per terminare. Un ramo di alloro lo donavano un tempo per Natale le lattaie che dalle colline dell’immediato entroterra genovese portavano il latte nelle famiglie; ed anche i macellai e i rosticcieri, durante le festività natalizie, lo usavano per adornare la loro bottega.

Vedete allora come il ramo di alloro ha sempre portato con sé simbologie diverse: per sua natura sempre verde, è simbolo cristiano della vita eterna, e, nel caso particolare del Natale, della nuova vita portata con l’avvento del Redentore.
Sapete bene che oggi invece è l’abete, forse più ricco e scenografico, ad aver sostituito l’alloro ma non sarebbe bello ritornare ad utilizzare la nostra pianta sempreverde, così facilmente reperibile nei boschi liguri? Potrebbe essere anche un modo per difendere e mantenere la nostra cultura, le nostre tradizioni e, nello stesso tempo, pensare ad un Natale dall’impronta più ecologica e originale.

L’alloro in fondo è una pianta mediterranea che non soffre le basse temperature… potete provare anche voi a potarlo per dargli magari la classica forma a cono, per poi addobbarlo con prodotti naturali di vario tipo: frutta, ghirlande di frutta secca, bacche, pezzetti di legno dipinti e, perché no, Amaretti, canestrelli e baci prodotti qui al Sassello.
Ecco, i miei più cari auguri di buon Natale e felice anno nuovo, quest’anno ho voluto farli così, ricordando con voi un momento unico, andato un po’ perduto della nostra tradizione natalizia, nella speranza che i più giovani sapranno come riscoprirlo e riadattarlo ai giorni nostri.

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